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Si guardavano negli occhi Alice e il suo Cappellaio,
Sorridendo, senza bisogno di parole,
Semplicemente osservandosi.
Erano seduti sui seggiolini di una giostra ferma,
Un carillon senza carica che rispettava il loro tempo.
Osservavano le meraviglie intorno a loro,
Ma in realtà il Cappellaio guardava la sua Alice,
Senza bisogno di nient'altro.
L'immensità dello Spazio celeste
Sembrava essersi trasferita intorno a loro
Con visioni particolari e oniriche,
Fatte di strane conformazioni dai colori pastello.
E loro si sentivano perfetti l'uno per l'altro in quel momento.
Senza bisogno di parlare, di spiegare,
Di far capire, di coinvolgere nel proprio mondo interiore.
Tutto era possibile in quell'istante,
Tutto era reale e così meraviglioso.
Alice sorrise mentre lui la guardava.
Sapeva di non avere soluzioni lì,
Ma quello era precisamente il suo posto,
Il suo spazio e il suo momento.
Tutto era sospeso, ma così meravigliosamente reale
Da non sembrare quasi vero.
Era felice ora, felice come non mai.
"E quando penserai a me, sorridi, ti prego, sorridi sempre"
Disse al suo prezioso Cappellaio
E una lacrima le scappò dalle ciglia.